La Tv pubblica tunisina chiede aiuto alla Francia
Finita la censura resiste l'autocensura. Urgente, riorganizzare!
"Le Monde" di oggi, domenica 16 ottobre, a una settimana dalle elezioni evidenzia la necessità di riorganizzare e con urgenza la tv pubblica perché, se è vero che dopo il 14 Gennaio scorso, la censura è caduta, è altrettanto vero che l'autocensura resiste. Per ventitré anni le due tv pubbliche erano lo specchio dell'ordine, come tutta la stampa tunisina, con la maggior parte delle redazioni nominate direttamente dal potere che dettavano le loro leggi ai giornalisti che si contentavano di leggere i comunicati pro Ben Ali. Oggi, dopo quasi una generazione di silenzio, le parole hanno difficoltà a liberarsi dalle catene e molti colleghi trovano bizzarro potersi esprimere liberamente. “Ci vuole un lungo apprendistato per ritrovare i riflessi pronti di un buon giornalista” ha dichiarato Moufida Hachani, redattrice capo del giornale in arabo, eletta dalla redazione. In vista delle elezioni la testata cerca di dar spazio a tutte le voci ma non è facile con oltre 10mila candidati e oltre 100 partiti per appena 217 seggi. Totalmente disorganizzata la tv pubblica ha chiesto aiuto alla Francia consapevole della necessità di una ‘grande psicoterapia collettiva’ perché l’autocensura appunto resiste. Il Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) contribuisce sotto forme di consigli all’elaborazione di un nuovo organismo di re lamentazione dell’audiovisivo tunisino.
Il Chiasmo delle idee nasce come un piccolo laboratorio artigianale di pensiero con l'idea che la creatività è l'incontro di un viaggio interiore che attinge all'esterno.
domenica 16 ottobre 2011
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