Il Chiasmo delle idee nasce come un piccolo laboratorio artigianale di pensiero con l'idea che la creatività è l'incontro di un viaggio interiore che attinge all'esterno.
lunedì 5 ottobre 2015
venerdì 24 luglio 2015
Tunisi, città invisibile
Scritto da Ilaria Guidantoni Domenica, 03 Maggio 2015
Le immagini di Luigi Sorrentino, fotografo napoletano di Tunisi, i testi di Calvino, la scommessa di una rinascita tra due rive del Mediterraneo. Un progetto originale dell’Istituto italiano di Cultura a Tunisi che gioca tra la simbologia del sogno delle città fantastiche e per questo invisibili e i lati nascosti della città di Tunisi. Sette sezioni con dei raccordi, associazioni di idee e di messaggi. Tunisi come ogni capitale e in generale ogni città ha una densità e stratificazione difficile da cogliere: è partendo dal “sottosuolo” che si rintracciano le diverse anime, tante città in una, come i mondi concentrici e rinvii all’infinito di Luis Borges.
Alla Maison des Arts del Belvedere a Tunisi, parco del centro cittadino, si è aperta il 30 aprile scorso la mostra fotografica “Tunisi, città invisibile” il cui titolo rimanda al libro di Italo Calvino Le città invisibili. E’ promossa e organizzata dall’istituto Italiano di Cultura di Tunisi insieme al ministero della Cultura e della Salvaguardia del Patrimonio tunisino e resterà aperta fino al 7 maggio. Le immagini sono di Luigi Sorrentino, Gigi per tutti, fotografo napoletano nato in France, insegnante di lingue straniere e per lunghi anni all’estero dal Marocco al Galles, dall’Irlanda all’Argentina e ora a Tunisi. Viaggiatore infaticabile legge attraverso il suo obiettivo con mostre itineranti che cercano di incontrare il più vasto pubblico possibile; in Tunisia è stato invitato agli incontri annuali internazionali di fotografia di Ghar el-melh e tre delle sue opere sono state selezionate tra le migliori foto del concorso Wikimonuments Tunisia.
Poeta della quotidianità, riesce a cogliere con grande suggestione la luce e ad un tempo gli sguardi, senza che le sue foto, pur in alcuni aspetti di grande bellezza, finiscano per essere patinate o troppo studiate come alcuni angoli non troppo riconoscibili della città che solo un fine conoscitore riesce a dare il nome. Nata da un’idea di Maurizio Guerra, Addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi e dalla selezione dei testi operata da Rosy Candiani che considera Le città invisibili forse il miglior testo di Calvino e uno dei capolavori del Novecento, l’esposizione disegna un percorso nella città, come un invito a perdersi per trovare e ritrovarsi in dimensioni insospettabili.
L'articolo integrale su Saltinaria.it
Le immagini di Luigi Sorrentino, fotografo napoletano di Tunisi, i testi di Calvino, la scommessa di una rinascita tra due rive del Mediterraneo. Un progetto originale dell’Istituto italiano di Cultura a Tunisi che gioca tra la simbologia del sogno delle città fantastiche e per questo invisibili e i lati nascosti della città di Tunisi. Sette sezioni con dei raccordi, associazioni di idee e di messaggi. Tunisi come ogni capitale e in generale ogni città ha una densità e stratificazione difficile da cogliere: è partendo dal “sottosuolo” che si rintracciano le diverse anime, tante città in una, come i mondi concentrici e rinvii all’infinito di Luis Borges.
Alla Maison des Arts del Belvedere a Tunisi, parco del centro cittadino, si è aperta il 30 aprile scorso la mostra fotografica “Tunisi, città invisibile” il cui titolo rimanda al libro di Italo Calvino Le città invisibili. E’ promossa e organizzata dall’istituto Italiano di Cultura di Tunisi insieme al ministero della Cultura e della Salvaguardia del Patrimonio tunisino e resterà aperta fino al 7 maggio. Le immagini sono di Luigi Sorrentino, Gigi per tutti, fotografo napoletano nato in France, insegnante di lingue straniere e per lunghi anni all’estero dal Marocco al Galles, dall’Irlanda all’Argentina e ora a Tunisi. Viaggiatore infaticabile legge attraverso il suo obiettivo con mostre itineranti che cercano di incontrare il più vasto pubblico possibile; in Tunisia è stato invitato agli incontri annuali internazionali di fotografia di Ghar el-melh e tre delle sue opere sono state selezionate tra le migliori foto del concorso Wikimonuments Tunisia.
Poeta della quotidianità, riesce a cogliere con grande suggestione la luce e ad un tempo gli sguardi, senza che le sue foto, pur in alcuni aspetti di grande bellezza, finiscano per essere patinate o troppo studiate come alcuni angoli non troppo riconoscibili della città che solo un fine conoscitore riesce a dare il nome. Nata da un’idea di Maurizio Guerra, Addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi e dalla selezione dei testi operata da Rosy Candiani che considera Le città invisibili forse il miglior testo di Calvino e uno dei capolavori del Novecento, l’esposizione disegna un percorso nella città, come un invito a perdersi per trovare e ritrovarsi in dimensioni insospettabili.
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venerdì 24 aprile 2015
A cento anni dal Genocidio degli Armeni "L'Eclisse": un melologo di Sonya Orfalian a Radiotre-RAI
Ho scritto L’Eclisse avendo in mente e nel cuore la ricorrenza del centenario del genocidio del mio popolo.
E' un testo pensato per una voce sola - quella dell'attrice Maria Paiato - ma che al tempo stesso evoca e sovrappone una moltitudine di voci: sono le voci dimenticate, quelle di chi è dovuto soccombere, e le voci della testimonianza, i sussurri di chi è riuscito a sopravvivere all'orrore senza fine e ha cercato di opporsi al silenzio crudele della Storia.
L'Eclisse ripercorre, assieme alla storia degli Armeni e del loro olocausto, le intermittenze espressive di una tradizione antica e i miti di creazione del cosmo culturale armeno, componendo in un affresco comune la storia e la mitologia, la memoria e il sogno, il linguaggio della fiaba e quello della realtà più cruda.
Le musiche che attraversano il testo - eseguite dall’Anahit Ensemble - sono opera del compositore e musicologo armeno più venerato in patria e nella diaspora, Soghomon Soghomonian, più conosciuto come Komitas. E la storia stessa di Komitas si identifica con il genocidio degli Armeni: era il 24 aprile del 1915 quando il governo dei Giovani Turchi diede ordine di arrestare e in seguito eliminare tutti i circa duecentocinquanta intellettuali e notabili armeni di Istanbul, cancellando in tal modo i referenti civili e religiosi degli armeni della città e dando così il segnale d'avvio dello sterminio di massa. Komitas fu tra questi martiri.
Sonya Orfalian
Ascolta l'audio
E' un testo pensato per una voce sola - quella dell'attrice Maria Paiato - ma che al tempo stesso evoca e sovrappone una moltitudine di voci: sono le voci dimenticate, quelle di chi è dovuto soccombere, e le voci della testimonianza, i sussurri di chi è riuscito a sopravvivere all'orrore senza fine e ha cercato di opporsi al silenzio crudele della Storia.
L'Eclisse ripercorre, assieme alla storia degli Armeni e del loro olocausto, le intermittenze espressive di una tradizione antica e i miti di creazione del cosmo culturale armeno, componendo in un affresco comune la storia e la mitologia, la memoria e il sogno, il linguaggio della fiaba e quello della realtà più cruda.
Le musiche che attraversano il testo - eseguite dall’Anahit Ensemble - sono opera del compositore e musicologo armeno più venerato in patria e nella diaspora, Soghomon Soghomonian, più conosciuto come Komitas. E la storia stessa di Komitas si identifica con il genocidio degli Armeni: era il 24 aprile del 1915 quando il governo dei Giovani Turchi diede ordine di arrestare e in seguito eliminare tutti i circa duecentocinquanta intellettuali e notabili armeni di Istanbul, cancellando in tal modo i referenti civili e religiosi degli armeni della città e dando così il segnale d'avvio dello sterminio di massa. Komitas fu tra questi martiri.
Sonya Orfalian
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Sabato 25 aprile a Roma, in nome del popolo tibetano
Sabato 25 aprile a Roma in piazza Farnese dalle ore 16 alle ore 19 si svolgerà un evento a sostegno del Popolo Tibetano per ricordare il 26° compleanno del PANCHEN LAMA, Gedun Choekyi Nyima, nato il 25 aprile 1989 a Lhari, vicino Lhasa (Tibet Centrale).
L’attuale XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, lo ha riconosciuto all’età di 6 anni, quale
reincarnazione del X Panchen Lama, seconda maggiore carica spirituale del Buddhismo Tibetano, rapito subito dopo, nel 1995, insieme alla famiglia.
Da quel giorno nonostante le pressioni delle NU e delle organizzazioni internazionali, se ne sono perse le tracce.
Al suo posto il Governo di Pechino ha nominato un Panche Lama di regime, Gyaltsen Norbu, figlio di funzionari governativi.
Durante la manifestazione una performance teatrale illustrerà le fasi del riconoscimento e del rapimento del Panchen Lama.
La performance è stata ideata da Anna Rita Chierici (attrice regista) e per la scenografia i pannelli sono stati creati da Kunga Sonam Tsering con l’aiuto di Sabrina Orrigo (scenografa).
Celebreranno l’evento i Monaci tibetani con i loro strumenti rituali e le loro preghiere.
Alcuni relatori ricorderanno la situazione attuale in Tibet.
EVENTO ORGANIZZATO DA:
Comunità Tibetana in Italia
Associazione Donne Tibetane in Italia
Ass. AREF Intarnational Onlus
Ass. Casa del Tibet Onlus
Ass. Casa del Tibet Roma
Ass. Giamsè Jhien Pen Onlus
Ass. Italia Tibet
Ass. Nitobe Onlus
Ass. Tso Pema non-profit Onlus
Ass. Video Ambiente
Istituto Samantabhadra
Laogai Research Foundation Italia Onlus
Students for a free Tibet Italia
L’attuale XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, lo ha riconosciuto all’età di 6 anni, quale
reincarnazione del X Panchen Lama, seconda maggiore carica spirituale del Buddhismo Tibetano, rapito subito dopo, nel 1995, insieme alla famiglia.
Da quel giorno nonostante le pressioni delle NU e delle organizzazioni internazionali, se ne sono perse le tracce.
Al suo posto il Governo di Pechino ha nominato un Panche Lama di regime, Gyaltsen Norbu, figlio di funzionari governativi.
Durante la manifestazione una performance teatrale illustrerà le fasi del riconoscimento e del rapimento del Panchen Lama.
La performance è stata ideata da Anna Rita Chierici (attrice regista) e per la scenografia i pannelli sono stati creati da Kunga Sonam Tsering con l’aiuto di Sabrina Orrigo (scenografa).
Celebreranno l’evento i Monaci tibetani con i loro strumenti rituali e le loro preghiere.
Alcuni relatori ricorderanno la situazione attuale in Tibet.
EVENTO ORGANIZZATO DA:
Comunità Tibetana in Italia
Associazione Donne Tibetane in Italia
Ass. AREF Intarnational Onlus
Ass. Casa del Tibet Onlus
Ass. Casa del Tibet Roma
Ass. Giamsè Jhien Pen Onlus
Ass. Italia Tibet
Ass. Nitobe Onlus
Ass. Tso Pema non-profit Onlus
Ass. Video Ambiente
Istituto Samantabhadra
Laogai Research Foundation Italia Onlus
Students for a free Tibet Italia
giovedì 16 aprile 2015
lunedì 2 marzo 2015
Non si deve sempre morire per essere ascoltate
Una donna ha scritto un libro sulla sua storia personale di violenza familiare. E’ un libro duro, di quelli che non vorremmo mai leggere perché non dovrebbero accadere storie così, che invece, purtroppo, ancora avvengono quotidianamente.
Sarà presentato a Roma il 6 marzo.
Per motivi di capienza della sala è importante una conferma a info@armando.it
Sarà presentato a Roma il 6 marzo.
Per motivi di capienza della sala è importante una conferma a info@armando.it
martedì 13 gennaio 2015
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Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma

Ilaria Guidantoni insieme all'attore teatrale Giuseppe Bisogno, che ha curato le letture, e al musicista Edoardo Inglese, autore di una selezione di brani musicali
"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata a Milano", libreria Milano Libri. Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, e Laura Silvia Battaglia, inviata esteri di Avvenire. Letture a cura dell'attore Michele Mariniello
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012

Ilaria Guidantoni ospite di RADIOLIVRES, con Vittorio Macioce, caporedattore de' Il Giornale, ed Edoardo Inglese,"musicante", in una serata di parole e musica
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo
L'autrice tra Lorenzo Veroli, il Segretario del Club e Chiara Ercolino
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012
Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012

Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, l'on. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani) e il giornalista tunisino Salah Methnani, inviato di Rainews24
Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"

Marzia Messina, ideatrice del progetto e realizzatrice per "Prima che sia buio" della foto dell'autrice

Il fotografo di 365D Sham Hinchey

Il 29 agosto di 365D

Con Raffaella Fiorito, mia vicina di calendario
Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011
Metti una sera d'estate, prima che sia buio...

"Prima che sia buio" incontra l'arte alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta

Ilaria Guidantoni e Barbara Paci

La scrittrice con i genitori
La scrittrice tra Daniela Argentero e Barbara Paci

La scrittrice tra gli amici
Leggendo "I giorni del gelsomino" con il pittore Agostino Rocco
Leggendo "Colibrì"
L'autrice con Agostino Rocco
A Jorio, dedicato a Pistoia, alla Toscana e a una città d'arte
Tra Firenze e Pistoia
Con il pittore Agostino Rocco tra parole e immagini