Roberta Conigliaro, scultrice siracusana che vive a Roma
Ho conosciuto poco prima della presentazione del mio libro questa scultrice per un gioco strano della vita, attraverso un’altra persona che avevo incontrato occupandomi di sicurezza stradale e che mi ha invitata ad un’esposizione a Roma. Sono rimasta colpita delle sue donne velate e avvolte e ancor più leggendo il suo comunicato stampa nel quale ho rintracciato alcuni punti di vicinanza sul tema della femminilità violata, della povertà che è soprattutto donna anche se è il femminile a promuovere maggiormente la ricchezza nel mondo…e così non lasciato perdere ma ho invitato Roberta.
Grazie ancora per l'invito. La presentazione del tuo libro mi è piaciuta molto, bellissima anche la musica. In questi giorni ho letto il tuo libro...bello, emozionante...tocca temi diversi...scritto bene, soprattutto le poesie. Il testo di "Prima che sia buio" mi ha colpita in particolare.. Ho letto naturalmente il racconto "Dietro il velo"...ho cercato di ripensare alle mie sculture dal volto coperto dal velo...quello che ritrovo di simile è il discorso che tu fai sul "silenzio profondo...che ti costringe a guardare nell'angolo più profondo dell'anima"...
Per il resto non so..le mie sculture scaturiscono quasi sempre da emozioni per lo più inconsce...che a volte mi si rilevano in seguito, col tempo... C'è stato un pezzo di una tua poesia – “Rosso Atocha” - che mi ha fatto pensare ad una mia scultura (nell’immagine): "ascoltare la vita, lo sguardo in alto per non rinunciare all'infinito con i piedi ben piantati nel terreno". Tra le altre cose la scultura si chiama proprio "l'Infinito"!
Alla prossima occasione.
Roberta Conigliaro
