sabato 28 aprile 2012

Diventare allenatori di sé stessi

Un modello di formazione creativa in 7 incontri con Studio Coach


Punta sull’allenamento, per trasformare bisogni e desideri in obiettivi, il modello di Carla Benedetti, coach professionista nelle aree life e business e fondatrice di Studio Coach, in 7 appuntamenti mensili tematici, a partire dal 9 giugno. Il debutto sarà con Gian Paolo Montali, ex allenatore di pallavolo,oggi consulente di grandi aziende, sul tema: “Il ciclo del cambiamento”.
Affrontare il tema del cambiamento è una priorità nella crisi e in uno scenario di mercato del lavoro asfittico. L’obiettivo è trasformare un problema in opportunità lavorando su sé stessi. Sono proprio i momenti destabilizzanti e scomodi a renderci capaci di ricevere, dato che nell’incertezza si è aperti a nuove possibilità, a nuove strade e nuove idee.
Sapere come funziona il ciclo del cambiamento permette di organizzarsi e utilizzare una situazione più incerta e faticosa per fare la scelta giusta: restare fermi, tornare indietro al punto di partenza o andare avanti.

Carla Benedetti
Coach professionista nelle aree life e business, ha intrapreso gli studi e la professione di coach dopo quindici anni di attività nel management, nelle Risorse Umane e nella gestione di piccole imprese in Italia e all’estero.
Formata presso Corporate Coach U Italia, leader in Italia nel campo della formazione dove ha conseguito un master in Corporate Coaching e una specializzazione in Personal Life Coaching.
Membro Certificato ACC della International Coach Federation.
Nel 2007 ha fondato Studio Coach con l’obiettivo di fornire attività di supporto nelle varie aree della vita privata e professionale, riconoscendo il valore delle persone nella loro diversità.
Nel suo lavoro di coach si riconosce e aderisce agli standard etici dell’ICF (International Coach Federation).

Gian Paolo Montali
Allenatore di pallavolo - cinque scudetti, quindici coppe, due Europei, un Mondiale e le Olimpiadi - si è occupato di Gestione delle risorse umane, Cultura sportiva, Marketing strategico e Leadership all’Università Bocconi e all’Università di Parma.
Svolge attività di consulenza per grandi aziende.

Dopo essere stato per diversi anni nel CdA della Juventus, la Roma gli ha affidato l’incarico di Coordinatore generale e ottimizzatore delle risorse umane dell’Area Sportiva per poi diventare Direttore generale e operativo.
Autore del libro Scoiattoli e tacchini edito da Rizzoli

Per informazioni e per consultare il calendario completo degli incontri:


mercoledì 25 aprile 2012

Femminile Singolare, Bianca Berlinguer - Teatro Argentina (Roma)

Da Saltinaria.it Mercoledì 25 Aprile 2012 15:30
Martedì 24 aprile al Teatro Argentina, Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, è stata la quarta protagonista della rassegna “Femminile Singolare”, ciclo di incontri ideato e condotto dalla giornalista del Corriere della Sera Emilia Costantini, dedicati all’universo femminile per raccontare, attraverso le voci delle protagoniste della nostra scena sociale, la sfida quotidiana di coniugare responsabilità, desideri, opportunità e aspirazioni. Dopo la regista e sceneggiatrice Cristina Comencini, l’attrice Monica Guerritore e il direttore di Rai Educational Silvia Calandrelli, ora tocca a una giornalista che dirige un telegiornale, il Tg3, raro caso nel panorama mediatico italiano. Si apre così un nuovo capitolo nell’ambito della discussione sull’universo femminile, dove convivono impegno lavorativo e famiglia, amore materno-coniugale e desiderio di affermazione professionale, cuore e ragione. Un capitolo particolarmente significativo perché il ruolo dirigenziale della Berlinguer sconfina in un campo tradizionalmente appaltato ai colleghi uomini. Bianca, primogenita dei quattro figli del leader del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer, ha fatto una lunga gavetta. Dopo la laurea in Lettere, ha iniziato la sua carriera nella carta stampata, per poi approdare al piccolo schermo prima come redattrice di Mixer, poi in pianta stabile nella redazione del Tg3, di cui è diventata direttore nel 2009 e dove conduce anche l’approfondimento notturno Linea notte. E’ stato quindi particolarmente interessante conoscere le difficoltà che la Berlinguer, nonostante il cognome che porta, ha incontrato nella sua carriera, dovendosi misurare con il competitivo mondo maschile. Difficoltà lavorative e ambizioni professionali, che anche Bianca deve necessariamente coniugare nella quotidianità con la sua vita privata di donna e di madre. Rievocando la propria formazione la giornalista ha parlato del dialogo spesso difficile tra cuore e ragione, sottolineando l’importanza di non lasciarsi prendere la mano dai sentimenti e dalle emozioni per avanzare nel cammino. Con qualche rimpianto? “Avere avuto una figlia sola, per scelta, perché malgrado gli aiuti, il mio lavoro non lascia grandi margini di tempo. Oggi mi dispiace, soprattutto per lei”. Ma in fondo ammette che conciliare pubblico e privato è possibile, come dimostra anche qualche confessione della sua vita privata, basta trovare chi è disponibile a fare qualche concessione. Una certa amarezza traspare invece guardando le colleghe più giovani, che definisce più svogliate, forse in un ritorno alla casa, meno proiettate sulla propria realizzazione e che forse Bianca legge come un passo indietro. Probabilmente i sogni e le aspettative del lavoro si sono molto ridotte, mortificando le aspirazioni delle giovani. E a proposito di quote rosa? “Quando ero più giovane pensavo che non fosse la strada; mentre oggi mi rendo conto che non sono la soluzione ma uno strumento utile e necessario magari da adottare a tempo determinato, per favorire un accesso paritario alle opportunità”. Su questo aspetto il dibattito si accende sulla prospettiva di una riduzione della casta con le donne ai posti di comando ma Bianca Berlinguer non si lascia emozionare e risponde che anche le donne sanno essere competitive, aggressive e scorrette, se non addirittura violente. E’ solo che finora hanno avuto meno spazio. Il discorso si porta addirittura, con alcune domande provocatorie da parte del pubblico, sul ruolo delle donne nelle rivoluzioni, dal terrorismo al brigatismo, e gli esempi hanno dimostrato e dimostrano che l’essere madre non mette al riparo dai ‘cattivi comportamenti’. Il mio pensiero corre alle attentatrici di alcune tendenze del mondo islamico che arrivano perfino a procreare per creare bombe umane. A tal proposito da leggere assolutamente “L’attentat” (tradotto con l’espressione riduttiva de’ “L’attentatrice”).

domenica 15 aprile 2012

"Lo Scorpione bianco"



di Daniel Fermani
liberamente ispirato alla Medea

Con Luca Di Carlo e Laura Sales
Regia di Daniel Fermani

In che momento l’esistenza diventa un’incubo? E’ possibile continuare a vivere dopo essere stata oltraggiata con la massima umiliazione che subire possa una donna?
In uno spazio atemporale si concentra tutto il tempo dell’universo: è la vendetta. Una donna riflette e compie la sua vendetta nello stesso momento, un’ istante che chissà altro non è che uno scivolo verso la pazzia. Ma la pazzia è una conseguenza o la vera causa dell’omicidio? E’ un crimine uccidere quando lo scopo è ripagare un’altro crimine? Perché l’abbandono è un crimine, forse, che non può essere perdonato. E dopotutto, cosa sono i figli se non la fragile catena che unisce due persone col ricordo di una passione ormai tradita?
La donna parla. Parla da sola, o parla ad una vecchia attendente. In alcuni momenti è conscia e la sua mente enumera i fatti che la resero un’essere vivente, un essere felice. Presto oscure nuvole rabbuiano la sua mente e la trascinano nell’ambito dal quale nessuno ritorna. Follia? Crudeltà spietata? Filicidio? Tutte queste cose e nessuna. La donna agisce con la furia di una dea e la forza di una qualsiasi donna tradita. Ma pure la sua debolezza potrebbe essere ritenuta la vera causa del crimine.
In un monologo straziante e pieno di rivelazioni, una donna spiega come si scenda nell’inferno.

NOTE DI REGIA
Laura Sales e Luca Di Carlo sono stati messi in un ambito nudo, scarno, in silenzio. Dall’energie corporee si è strappato il testo nel caso di Laura, e si è spinto il movimento nel caso di Luca.
L’incatenarsi di esercizi ben precisi e guidati nello spazio incomincia a delineare la struttura sulla quale si monta il testo della protagonista, mentre l’accompagnatore comincia a subire la metamorfosi che lo trasformerà da compagno-traditore in vecchia attendente e spettatrice del crimine.
Non avendo un tempo lineare più che in apparenza, il monologo si appoggia nel gioco corporeo della protagonista per sdoppiare i suoi significati, un gioco con lo spazio-tempo in cui la donna rifletterà e contemporaneamente realizzerà la sua vendetta, la guarderà da fuori e poi scivolerà nel delirio come conseguenza del suo proprio crimine.
Tutto questo processo è sostenuto dal movimento corporale che rare volte si collega col testo, come nella mente della protagonista; mentre che la vecchia riflette in modo leggermente più naturalista la vera indole di quello che dice la sua signora.

Non avendo un tempo lineare più che in apparenza, il monologo si appoggia nel gioco corporeo della protagonista per sdoppiare i suoi significati, un gioco con lo spazio-tempo in cui la donna rifletterà e contemporaneamente realizzerà la sua vendetta, la guarderà da fuori e poi scivolerà nel delirio come conseguenza del suo proprio crimine.
Tutto questo processo è sostenuto dal movimento corporeo che rare volte si collega col testo, come nella mente della protagonista; mentre la vecchia riflette in modo leggermente piú naturalista la vera indole di quello che dice la sua signora.

SULLO STILE DI SCRITTURA
Il monologo Lo Scorpione Bianco è stato costruito su di un pentagramma spazio temporale nel quale é possibile attraversare diverse dimensioni collegate tra di loro dalla stessa presenza della protagonista. La donna che parla è sempre al presente, in una prima lettura; ma è un presente che esiste soltanto nella sua mente. O al contrario, è un presente soltanto per il lettore o lo spettatore, perché lei inizia nel passato, torna al presente, va verso il futuro e finisce in un non-tempo che probabilmente sarà la sua condanna da quel momento in poi.
Il linguaggio è semplice, ma si carica di metafore ed immagini quando si riferisce alla vita, sia quella della protagonista o quella in generale, la vita che lei sente di aver perso, a momenti, o di aver distrutto con il suo crimine. Le parole incisive si riferiscono al crimine e al tradimento che lo ha motivato. L’appello alla vecchia attendente è un’ancora alla realtà e al presente continuo, un presente dal quale non si può fuggire, perciò ogni volta che la protagonista parla alla vecchia, si ha la sensazione che si stia ritornando ad un presente e un qui che non si sono mai mossi, che attendono il suo ritorno dall’inferno.
L’apparente ordine logico del discorso nasconde un’altra logica, quella del delirio. Non necessariamente il delirio è illogico, ma bensì ha un’altra logica, una logica fuori dalle regole che permette alla protagonista di fare i salti nello spazio-tempo per riflettere, raccontare la storia e allo stesso tempo perpetrare il suo crimine. Poi può scivolare nella pazzia.
Daniel Fermani

venerdì 6 aprile 2012

CONCORSO ECO-CREATIVITY


Il Concorso è promosso dall’Associazione Geografica per l’Ambiente e il Territorio. L’iniziativa rientra all’interno del progetto Grundtvig ECO-Creativity, che ha come obiettivo la sensibilizzazione di giovani e adulti sulla tematica della consapevolezza ambientale e della conservazione della natura. La manifestazione, a partecipazione gratuita, è organizzata seguendo le indicazioni della Comunità Europea ed è finalizzata alla promozione del risparmio, del riutilizzo e della valorizzazione delle risorse naturali.
Obiettivo principale del Concorso è stimolare il senso critico tra i giovani e gli adulti promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale in ogni aspetto della vita. Partendo da tali principi, si intende incentivare l’arte e la moda ecologicamente orientati.

Il concorso si struttura in 2 sezioni:
1.Sezione arti figurative e plastiche: scultura, pittura, installazione, fotografia e contaminazione tra le diverse tecniche artistiche;
2.Sezione moda: abiti e accessori.

Per maggiori informazioni, consultare il sito www.agatweb.it

mercoledì 4 aprile 2012

Premio Ipazia, il femminile nel teatro

In un periodo in cui il teatro è forse l’ambito culturale fra i più colpiti dalla crisi e dai tagli e dunque più bisognoso di attenzione e sponsorizzazione, il Festival dell’eccellenza istituisce un concorso e un premio per autore e autrici teatrali. Il premio avrà cadenza annuale: ogni anno sarà scelto un tema diverso “sempre al femminile”. Quest’anno l’argomento è la Maternità e il rapporto tra le generazioni, il premio sarà consegnato duentante il festival nella terza settimana di novembre 2012 a Genova. I testi dovranno essere inediti e mai rappresentati e dovranno pervenire entro il 15 maggio 2012.

Info: www.eccellenzalfemminile.it

lunedì 2 aprile 2012

Nuova poesia inedita di Santi Turcheria, "La Sicilia"

La Sicilia

Increspano il mare,
le onde a riva,
lambiscono la sabbia,
carezzando l'isola.
Nei campi,
le arancia rosse
al sole incrociano
i raggi del sole.
Estimatore di luce,
la raccolgo,
inebriata di salsedine,
riattiva il sogno.
Le stelle la sera
si specchiano nel mare
s’ode una musica
di fate, un paradiso
platinato e donato.
Vo a pesca cantando
liriche di gioia.
Trasformo il sole
nel vento per cullarla
come gioiello,
maestosa e solenne
la incornicio nel cuore.

Da un toscano, Santi Turcheria, in onore all'isola più bella del mondo la Sicilia

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma
Ilaria Guidantoni insieme all'attore teatrale Giuseppe Bisogno, che ha curato le letture, e al musicista Edoardo Inglese, autore di una selezione di brani musicali

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata a Milano", libreria Milano Libri. Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, e Laura Silvia Battaglia, inviata esteri di Avvenire. Letture a cura dell'attore Michele Mariniello

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012
Ilaria Guidantoni ospite di RADIOLIVRES, con Vittorio Macioce, caporedattore de' Il Giornale, ed Edoardo Inglese,"musicante", in una serata di parole e musica

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo
L'autrice tra Lorenzo Veroli, il Segretario del Club e Chiara Ercolino

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012
Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, l'on. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani) e il giornalista tunisino Salah Methnani, inviato di Rainews24

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"
Marzia Messina, ideatrice del progetto e realizzatrice per "Prima che sia buio" della foto dell'autrice

Il fotografo di 365D Sham Hinchey

Il 29 agosto di 365D

Con Raffaella Fiorito, mia vicina di calendario

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Metti una sera d'estate, prima che sia buio...

"Prima che sia buio" incontra l'arte alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta

Ilaria Guidantoni e Barbara Paci

La scrittrice con i genitori

La scrittrice tra Daniela Argentero e Barbara Paci

La scrittrice tra gli amici

Leggendo "I giorni del gelsomino" con il pittore Agostino Rocco

Leggendo "Colibrì"

L'autrice con Agostino Rocco

A Jorio, dedicato a Pistoia, alla Toscana e a una città d'arte

Tra Firenze e Pistoia

Con il pittore Agostino Rocco tra parole e immagini