IL caffè dei Giornalisti
presenta
VOCI SCOMODE
Storie di
chi sfida il potere
QUANTE
GUERRE SI COMBATTONO IN SIRIA?
Il
racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra
Il Caffè dei Giornalisti ospita le “voci
scomode” Raafat
Alomar Alghanim e Shiyar Khaleal, reporter siriani perseguitati, arrestati e
costretti all’esilio: rifugiati a Parigi presso La Maison des Journalistes, continuano
con il loro lavoro a denunciare la devastazione del Paese. Con un obiettivo: infrangere il
silenzio internazionale.
Torino, 28 novembre 2017
Circolo della Stampa
Corso Stati Uniti, 27 – ore 18/20
IL CONCEPT
La difficoltà di fare informazione libera in Siria è tutta
nel commento di Reporter senza frontiere ai dati dell’ultimo rapporto, che
indica il Paese come “il più letale per
gli operatori dei media”: nel 2016 i giornalisti
uccisi – molti dei quali in maniera deliberata – sono stati 74; meno che nel 2015 quando se ne
contarono 101, ma solo perché è drasticamente aumentato il numero di quelli
costretti alla fuga e di coloro ai quali è negato il visto d’ingresso
governativo (che consente, peraltro, uno spazio di manovra estremamente
limitato).
Ma la difficoltà è grande anche
per i pochi, pochissimi giornalisti ai quali le autorità siriane concedono il
visto, e sono quindi investiti della responsabilità di portare all’attenzione
dell’opinione pubblica mondiale il
conflitto più difficile da raccontare, perché nel Paese non si combatte una
sola guerra ma tante: sul palcoscenico siriano si muovono ribelli, esercito e milizie
siriane; Hezbollaha libanesi e
milizie sciite straniere; Arabia Saudita, Iran e Israele; Stati Uniti e Russia. Senza dimenticare, ovviamente, la confinante
Turchia, tra gli attori
istituzionali più determinati nel volere la caduta di Bashar al-Assad, meta di milioni di profughi siriani
che, entrati illegalmente per fuggire dalla guerra, vivono in condizioni difficili
e quasi impossibili da documentare: è noto come il Paese (al quale Voci scomode
ha dedicato l’edizione 2016 “Turchia,
censura di Stato” http://vociscomode.caffedeigiornalisti.it/2016/11/11/voci-scomode-2016-turchia-censura-di-stato-2/) sia “la più grande prigione al mondo di giornalisti”, sempre nelle
parole di Reporter senza frontiere.
Partendo da queste premesse, le
domande da porsi sono tante: essere una “voce scomoda” significa assumere il rischio della mancata
veridicità della notizia o tacere se impossibilitati
ad avere riscontri certi e oggettivi? Nell’impossibilità di ascoltare le
versioni delle tante parti in conflitto, è possibile assegnare solo a qualcuna
di essa un valore di sineddoche? In
un contesto dominato dall’incertezza
delle fonti, qual è il ruolo dei
social network? Un eventuale accordo
capace di giungere ad una soluzione
della questione Siria nel suo complesso (non limitata, quindi, al solo
“cessate il fuoco”) potrà condurre alla libertà
di stampa? Soprattutto: come infrangere il silenzio internazionale su ciò che accade in Siria?
Proveranno a dare risposte gli
ospiti del Caffè dei Giornalisti,
protagonisti dell’edizione 2017 di Voci scomode “Quante guerre si combattono in Siria? Il racconto giornalistico tra
censura e fonti di guerra”; l’incontro è strutturato in tre momenti:
§
apertura dei
lavori a cura di Rosita Ferrato,
presidente del Caffè dei Giornalisti, e Darline
Cothière, direttrice de La Maison des Journalistes;
§
definizione
dello scenario a cura di Marinella
Belluati, docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino;
§ tavola rotonda “Siria: la frammentazione del racconto
mediatico”, partecipata da Raafat Alomar Alghanim e
Shiyar Khaleal,
giornalisti siriani costretti
all’esilio e ospiti di MDJ, Laura
Tangherlini, giornalista e conduttrice di RaiNews 24; Lorenzo Trombetta, giornalista e arabista, corrispondente da Beirut
per Ansa e Limes. Interviene da Berlino Mazen
Darwish, giornalista e avvocato siriano, fondatore del Centro
siriano per l’informazione e la libertà d’espressione;
Modera Giuseppe
Acconcia, giornalista, scrittore e ricercatore in Medio Oriente
I
PROTAGONISTI
Gli organizzatori
Rosita Ferrato
Presidente
del Caffè dei Giornalisti
Giornalista,
scrittrice e fotografa, è nata e vive a Torino. Ha collaborato con le testate
giornalistiche Rai, Mondadori, Eco, Nuova società, Turin e Babelmed; con il periodico
italo-rumeno Noua Comunitate e l’agenzia
di stampa nazionale Redattore sociale. Dalle esperienze di viaggio raccontate nel blog www.rositaferrato.it sono nati “I tuffatori di Casablanca. Appunti sul Marocco”,
“Albania, un piccolo mondo antico tra Balcani e Mediterraneo” e “Albania,
sguardi di una reporter”; le mostre fotografiche “Marocco: il racconto, le
immagini, i profumi”, “Primavera a Tunisi”, “Albania dopo il 1991” (in collaborazione
con Aldo Pavan). Suoi i libri di costume “Le Piere”, “Le Divine”, “I Gagà”.
Darline Cothière
Direttrice
La Maison des Journalistes
Laurea
in Comunicazione e dottorato in Didattica delle lingue e delle culture, ha
realizzato numerosi progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul
tema della libertà di espressione, in collaborazione con istituzioni francesi e
internazionali.
Marinella Belluati
Docente di Analisi dei
Media, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino
Studiosa di comunicazione
politica, pubblica e sociale, collabora con il Caffè dei Giornalisti sin dalla
prima edizione di Voci scomode. Tra i
suoi interessi di studio: la comunicazione interculturale, la comunicazione
dell’Europa, il tema della gender
politics.
Le
“Voci scomode”
Raafat Alomar Alghanim
Giornalista
e cameramen siriano, rifugiato presso MDJ
Cresciuto
in Arabia Saudita, laureato in Media, trascorre due anni di carcere per avere
espresso posizioni fortemente critiche nei confronti del regime saudita
attraverso pubblicazioni e articoli sul suo blog e vari forum online; nel 2011
si unisce alla rivoluzione siriana, filma le violenze subite dai manifestanti e
le denuncia nei suoi articoli. Dopo la detenzione presso l’intelligence fugge in Giordania: qui lavora come giornalista per
l’emittente radiofonica Al-balad e vari siti d’informazione online; con una
telecamera nascosta documenta quanto accade nel campo di profughi siriani
"Zaatari", provocando la dura reazione delle autorità locali. Nel
settembre 2012 trova rifugio in Francia, dove continua a scrivere di Islam e
Medio Oriente sul suo blog e per diverse testate arabe.
Shiyar Khaleal
Giornalista e attivista curdo-siriano, ex rifugiato presso MDJ
Corrispondente per Sky News Arabia, cofondatore dell’Unione dei
giornalisti curdi siriani e, più di recente, del Gruppo di lavoro per i
Detenuti Siriani, ha pagato con la detenzione la militanza attiva. Referente a
Damasco di numerose associazioni in difesa dei diritti umani, nel 2013 è stato
arrestato nel corso di un raid contro i giornalisti, e nonostante il tribunale
antiterrorismo avesse ordinato la sua liberazione dopo pochi mesi, rimane in
carcere sino al 2015. Giunto in Francia l’anno successivo, ha trasformato la
sua esperienza in testimonianza, collaborando a varie campagne di denuncia e
sensibilizzazione organizzate, tra gli altri, da Amnesty International.
Interviene
da Berlino
Mazen Darwish
Giornalista e avvocato siriano, fondatore del Centro siriano per
l’informazione e la libertà d’espressione (SCMFE)
Arrestato per la prima volta nel
2008 a causa della pubblicazione di un reportage su Adra, città a nord-est di
Damasco, è ufficialmente indicato come nemico del regime. Liberato, è stato in
seguito nuovamente incarcerato: ha fatto notizia la sua detenzione cominciata
nel 2012 e terminata dopo ben tre anni e mezzo.
Darwish è vincitore del Guillermo Cano World Press Freedom Prize 2015,
istituito dall’Unesco in occasione della Giornata mondiale della libertà di
stampa che premia giornalisti e istituzioni che si distinguono nella lotta per
difendere la libertà di espressione.
Giornalisti
testimoni
Laura Tangherlini
Giornalista e conduttrice di RaiNews24
Autrice
di reportage e scrittrice, studiosa di lingua e cultura araba, appassionata di
Siria. Al Paese ha dedicato due libri focalizzati sulle conseguenze umanitarie
del conflitto: “Siria in fuga” (2013) e “Libano nel baratro della crisi
siriana” (2014, co-autore Matteo Bressan). Il suo ultimo lavoro, “Matrimonio
siriano” (2017), è un reportage in parole e video sul dramma di un Paese che
conosce profondamente, un diario di viaggio da un matrimonio e, soprattutto,
una raccolta di voci e testimonianze dei tanti profughi – in maggioranza
bambini e donne – incontrati nei campi in Turchia e Libano. Il libro, corredato
di documentario in Dvd, è una nuova finestra di verità; la donazione dei
diritti d’autore è destinata a progetti di Terre des Hommes a favore dei bambini siriani che hanno bisogno di
sostegno.
Lorenzo
Trombetta
Giornalista e
corrispondente ANSA e LiMes per il Medio Oriente
Studioso di Siria
contemporanea, da vent’anni basato nella regione e da 12 a Beirut, Libano, è autore
di due monografie sulla Siria contemporanea. Al Paese ha dedicato la tesi di
dottorato, discussa alla Sorbona di Parigi, incentrata sull’analisi della
struttura del potere dominato dalla famiglia Asad. Arabista, dal 1998 ha
vissuto per lunghi periodi a Damasco, dove ha perfezionato la conoscenza
dell’arabo studiato alla scuola orientalistica di Roma. Giornalista
professionista, dal 2005 vive stabilmente a Beirut. Dal 2016 è autore della
rubrica “Lo Strillone di Beirut” sul sito della rivista italiana di
geopolitica, dove assieme al collega Andrea Glioti analizza la situazione
regionale alla luce dei commenti e degli editoriali apparsi sui media arabi.
Dal 2014 è consulente sulla Siria per le Nazioni Unite e per diverse
organizzazioni internazionali che si occupano di Siria e Medio Oriente. Come
esperto dell’area ha partecipato ad audizioni, presentato relazioni presso
commissioni del parlamento italiano e presso la rappresentanza in Italia della
Nato.
VOCI
SCOMODE | STORIE DI CHI SFIDA IL POTERE
“Voci scomode” è l’appuntamento annuale dedicato alla libertà di stampa nel mondo e alle testimonianze dei giornalisti costretti all’esilio; è organizzato
dal Caffè dei giornalisti in
collaborazione con il Dipartimento di
Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino e La Maison des Journalistes di Parigi. Giunto alla sua quarta edizione, si ispira al progetto di sensibilizzazione alla
libertà di opinione e di espressione Presse 19, laddove il numero rimanda all’articolo della
Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, che sancisce tali diritti.
Edizione 2017 – Quante
guerre si combattono in Siria? Il racconto giornalistico tra censura e fonti di
guerra - Un conflitto
che si consuma dal 2011, tra l’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale e
l’impossibilità per i giornalisti di raccontarla: intimiditi, arrestati,
rapiti, assassinati. Ma la difficoltà è grande anche per i pochi giornalisti ai
quali le autorità siriane concedono il visto, perché nel Paese non si combatte
una sola guerra ma tante, e a ciascuna
corrispondono molteplici letture magari discordanti, divergenti o addirittura
opposte. Il conflitto più difficile da raccontare nelle parole delle “voci
scomode” Raafat Alomar Alghanim e Shiyar Khaleal, reporter siriani costretti all’esilio, oggi ospiti
de La Maison
des Journalistes di Parigi.
Edizioni 2014 – 2015 - 2016 - In precedenza, l’edizione 2014 ha dato “voce” ai
giornalisti Agil Khalilov,
proveniente dall’Azerbaijan, e Zara Mourtazalieva, russa di origini cecene, con un ricordo
di Ilaria Alpi. Le “voci” dell’edizione 2015 sono quelle di chi sfida il potere in Africa: Marie
Angélique Ingabire (Ruanda) e René Dassié (Camerun). Nel 2016 il focus si è spostato
sulla Turchia: nella testimonianza dei giornalisti provenienti dall’area siro-irachena e turca Halgurd Samad
e Sakher Edris le chiavi di lettura
della svolta autoritaria impressa da Erdogan all’indomani del fallito golpe
dello scorso 15 luglio.
IL
CAFFE’ DEI GIORNALISTI
Fondato
nel 2012 da Rosita
Ferrato, il Caffè dei Giornalisti è
un’associazione culturale al servizio della libertà di stampa e
osservatorio dei cambiamenti geo-politici in atto nei paesi che affacciano
sulle sponde del
Mediterraneo. Ispirandosi a La Maison
des journalistes, esordisce nel panorama culturale torinese portando
all’attenzione dell’opinione pubblica le violazioni inflitte dai governi di
tutto il mondo a giornalisti, fotoreporter e blogger “colpevoli” di fare un’informazione
libera, democratica, approfondita e critica. Promuove incontri sulla
libertà di espressione e il rispetto dei diritti civili e annualmente
organizza Voci scomode,
appuntamento dedicato alla libertà di stampa nel mondo e alle testimonianze dei
giornalisti costretti all’esilio. In quattro edizioni (organizzate in
partnership con La Maison
des journalistes e il Dipartimento
di Culture, Politiche e Società
dell’Università di Torino) ha raccontato le “storie di chi sfida il potere”
in Siria, Turchia, Africa, Arzerbaigian, Cecenia e
messo in mostra il giornalismo esiliato.
MAISON
DES JOURNALISTES
Nata a Parigi nel 2002
grazie all’impegno dei giornalisti francesi Danièle Ohayon e Philippe Spinau,
offre rifugio a giornalisti esiliati o fuggiti dal loro Paese d’origine per
aver perseguito la libertà di espressione. Dalla sua apertura, l’associazione
ha accolto circa 300 giornalisti provenienti
da 57 Paesi del mondo.
L’UNIVERSITA’ DI TORINO E IL COINVOLGIMENTO
DEGLI STUDENTI
Il partenariato con il Dipartimento
di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino consente di
sensibilizzare anche gli studenti al tema della libertà di stampa: a loro è
riservata la sessione mattutina di Voci scomode, in programma martedì 28 novembre ore 10/13 presso l’Aula E3 del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100).
Dopo l’apertura dei lavori a cura di Franca Roncarolo - direttrice del
dipartimento CPS dell’Università di Torino; alla sessione prenderanno
parte Rosita Ferrato, presidente del
Caffè dei Giornalisti; Darline Cothière, direttrice
de La Maison des Journalistes; Marinella
Belluati, docente di Analisi dei Media, corso di laurea in
Comunicazione Pubblica e Politica, Dipartimento di Culture, Politica e Società;
Rosita Di Peri, docente di Politiche, Istituzioni e Culture del Medio Oriente, corso di studio magistrale in Scienze internazionali, Dipartimento di Culture, Politica e Società; Andrea Glioti, giornalista, collaboratore di
Associated Press, arabmediareport.it.; Laura
Tangherlini, giornalista e conduttrice Rai News 24; Lorenzo Trombetta, giornalista
e arabista, corrispondente da Beirut per Ansa e LiMes per il Medio
Oriente.
Tema del confronto:
Siria. Mille e una
narrazione dei fatti
Patrocini
e collaborazioni
VOCI SCOMODE
| STORIE DI CHI SFIDA IL POTERE
Organizzazione
Caffè dei Giornalisti
Università di Torino, Dipartimento di
Culture, Politiche e Società
Maison des Journalistes
Patrocinio
Ordine dei giornalisti del Piemonte
Associazione Stampa Subalpina
Regione Piemonte
Città di Torino
Institut Francais
Event partner
Circolo della Stampa - Palazzo Ceriana
Mayneri
Media partner
Border radio
QUANTE
GUERRE SI COMBATTONO IN SIRIA?
Il
racconto giornalistico tra censura e fonti di guerra
Torino,
martedì 28 novembre 2017
Sessione 1|Università degli
Studi di Torino
Campus Luigi Einaudi
Lungo Dora Siena, 100
Aula E3
ore 10-13
Apertura dei lavori
Franca Roncarolo - direttrice del
dipartimento CPS dell’Università di Torino
Rosita Ferrato – presidente del Caffè dei Giornalisti
Darline Cothière – direttrice de La Maison des Journalistes
Marinella Belluati – docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica
e Società
Scenario
Rosita Di Peri – docente di Politiche, Istituzioni e Culture del Medio Oriente,
Dipartimento di Culture, Politica e Società
Tavola
rotonda – Siria. Mille e una narrazione dei fatti
Partecipano:
Lorenzo Trombetta – giornalista e arabista, corrispondente ANSA da Beirut
Andrea Glioti – giornalista,
collaboratore di Associated Press, arabmediareport.it
Laura Tangherlini – giornalista e conduttrice di Rai News 24
Coordina Rosita Di Peri
Sessione 2|Circolo della Stampa
Palazzo Ceriana Mayneri
Corso Stati Uniti, 27
ore 18-20
Apertura dei lavori
Rosita Ferrato – presidente del Caffè dei Giornalisti
Darline Cothière – direttrice de La Maison des Journalistes
Scenario
Marinella Belluati – docente di Analisi dei Media, Dipartimento di Culture, Politica
e Società dell’Università di Torino
Tavola rotonda – Siria: la frammentazione del racconto
mediatico
Partecipano:
Raafat Alomar Alghanim – giornalista e cameramen siriano, rifugiato MDJ
Shiyar Khaleal - giornalista e attivista curdo-siriano, ex rifugiato
MDJ
Laura Tangherlini – giornalista e conduttrice di Rai News 24
Lorenzo Trombetta – giornalista e arabista, corrispondente da Beirut per Ansa e
Limes
Interviene da Berlino Mazen Darwish – giornalista e avvocato
siriano, fondatore SCMFE
Coordina Giuseppe Acconcia, giornalista, scrittore e ricercatore esperto in
Medio Oriente