lunedì 9 gennaio 2012

Un anno nel segno di Marte

Un omaggio alla rivoluzione tunisina che compie un anno

L'inno a Marte è un invito a lasciar fluire l’energia liberatoria della condanna dell’ingiustizia.
Ho letto un articolo sul giornale on line "il Mediterraneo.it" di Alessandra Lanzoni, “Gli Indignados del mondo e la forza di Marte”, ricevendone un’impressione forte: potrebbe diventare un monito per il 2012 e il messaggio per il primo anniversario della rivoluzione tunisina, che sarà il 14 Gennaio prossimo. “Da dove pensate che traggano la loro forza gli Indignados e i movimenti come Occupy Wall Street? Da Marte ovviamente”. Esordisce così la giornalista. Riporto quasi integralmente il testo che mi pare valga la pena di essere letto e meditato. Marte, il pianeta rosso, simbolizza quell’energia presente ogni volta che nasce qualcosa di nuovo. E’ quella spinta che ci fa dire “Io esisto”, che ci proietta fuori dal grembo di nostra madre nel mondo. Con Marte il sangue corre veloce nelle vene, carico di adrenalina, invitandoci ad agire, a reagire, a sbattere i pugni sul tavolo. Con Marte non si discute, ci si scontra, non si fanno prigionieri, nessun gentlemen’s agreement, o si vince o si perde. Anche Zeus non amava molto questo suo figlio così poco politically correct. E come Zeus, non lo ama da sempre neanche chi detiene il potere, perché l’energia di Marte è l’unica veramente in grado di spezzare le catene. Marte ci fa sentire vivi, forti, ci mette in contatto con la nostra libido, i nostri veri desideri. L’unico problema di Marte è che, se non viene adeguatamente educato, non è particolarmente scaltro. Più che stupido, è naif. Un Marte educato può diventare invece una spada tagliente e precisa come un rasoio: troppo pericoloso, meglio irregimentarlo per fargli combattere qualche stupida guerra, facendogli credere di combattere per una giusta causa. Oppure, dove le guerre convenzionali non si fanno più, si cerca di depotenziarlo, creandogli falsi desideri che lo costringeranno a lottare per conquistare qualcosa che non gli appartiene e non lo soddisfa, facendone un rammollito.
In realtà Marte è lo spirito di iniziativa, la capacità di recidere ciò che non è più funzionale e sano nella nostra vita affinché un nuovo passo in avanti possa essere compiuto.
Anche l’astrologia classica ce lo presenta da sempre come un pianeta “malefico”, portatore di guerre e conflitti, di aggressioni e violenza. E’ vero, esiste un’aggressività disfunzionale, che si può manifestare attraverso questi canali; ma è anche vero che Marte sceglie queste vie quando è stato troppo a lungo coartato e frustrato. In realtà il suo vero ruolo è quello del guerriero che serve il progetto di individuazione del Sole, combattendo lealmente contro i draghi dentro e fuori di lui, difendendo i diritti dei deboli e indignandosi per le malefatte dei malvagi.
Esprimere con assertività lo sdegno nei confronti delle ingiustizie e attivarsi per porvi rimedio è una delle migliori qualità di Marte, quella che mi auguro emerga durante il lungo transito di Marte in Vergine in questo fatidico 2012.

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