Un nome. Uno. Sono Rachele. Ho ventisei anni.
Ho ucciso mio figlio… non smetteva mai. Di giorno. Di notte. Sempre. Io ero sola. In una casa troppo grande.
Io e lui sempre.
Ero sola perché…
Perché, l’altra parte di lui… l’altra parte di me… se n’era andata.
E io ero sola. In una casa troppo grande.
Avere lui era avere ancora suo padre. E avere davanti suo padre era trovare davanti ai miei occhi l’amore della mia vita. Lui che un giorno è uscito e non è più tornato.
Gli stessi occhi chiari, verdi azzurri. Una fotografia. Lo stesso lui.
Questa notte, come tutte le notti, Davide si è svegliato per mangiare, ma non è bastato.
Urlava forte. Troppo forte.
È stato un attimo.
Volevo dormire, farlo dormire.
Volevo non vederlo… non vederli più.
E l’ho stretto forte.
Il suo corpo era piccolissimo.
E improvvisamente Silenzio. Non un rumore, un grido, solo silenzio. Silenzio e basta.
PACE.
E due occhi, due piccoli grandi occhi chiari, verdi azzurri, VUOTI.
Ora finalmente respiro. Riesco ad ascoltarmi. Ad ascoltare il mio respiro. Il mio pianto. La mia fame.
Ora che sono davvero libera da te. Io vivo.
Il Chiasmo delle idee nasce come un piccolo laboratorio artigianale di pensiero con l'idea che la creatività è l'incontro di un viaggio interiore che attinge all'esterno.
venerdì 18 marzo 2011
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