martedì 12 aprile 2011


Con Angela Belluscio, Da Roma a Tunisi, andata e ritorno

Il viaggio di una donna…guardando dentro un’altra donna

La tua vita a colori: che importanza dai, e quale significato, ai colori che in “Prima che sia buio” trovano una rappresentazione forte con il bianco e rosso a confronto?
“Qualcuno più famoso di me diceva che il colore è la malattia della luce, ma cogliere la purezza della luce, il bianco assoluto, quale somma di tutti i colori, sia un miraggio, o forse una meta che come il bene assoluto ci deve far da guida sapendo che la distanza che ci separa resterà incolmabile. Nella vita, in senso più spicciolo, ma anche di profondità interiore il colore ha un’importanza molto forte e tra l’altro individua bene il femminile e il maschile, ben al di là dei condizionamenti e degli usi e costumi che comunque raccontano molto di noi. In effetti la convenzione che il grigio sia soprattutto il colore dell’uomo, dell’uomo che lavora, nasce – ma forse non sono in molti a saperlo – perché la visione maschile, scientificamente parlando, consente una messa a fuoco con molte sfumature del grigio decisamente superiore a quello di una donna. Ecco perché per l’uomo, a livello originario, vestirsi in grigio non è monotono e sobrio ma può essere un’esperienza variegata ed interessante. Il viaggio nei colori offre moti spunti legati alla simbologia e alle sovrastrutture come la predilezione dei colori tenui associati ai bambini che li vorrebbero invece caldi e decisi. Venendo a me, il bianco e il rosso – come originariamente avrebbe dovuto titolarsi il libro, anzi Rosso quasi bianco, sono i miei colori preferiti. Il perché l’ho scoperto nel tempo. Sono i due volti della stessa medaglia che colgono il cuore della vita nella loro contraddittorietà. Il bianco è la tendenza all’assoluto, alla purezza, alla distillazione del pensiero, è la linearità, ma anche il vuoto, l’appiattimento della morte (che in Africa infatti è bianca, non nera). Il rosso al contrario è energia pura, passione. Movimento, vita ma anche distruzione, sangue che diventa l’esatto contrario. Non è che nella dialettica del bianco e rosso, degli opposti, che la vita prende la forma armonica, come l’incarnato perfetto di una donna: bianco, candido, puro ma con labbra e guance rosse di salute e passione, come il ritratto scomposto della copertina.”

La maternità: come sentimento e come immaginario. Il colibrì è il baciafiori: una tappa nella civiltà atzeca
“La maternità è un sentimento originario, anzi il sentimento per eccellenza dopo l’affermazione del sé. Il bambino per prima cosa cerca di farsi notare e reclamare i bisogni, impara quindi a parlare e poi diventa ascolto, quindi accoglienza. E’ il sentimento della vita stessa, che è insieme un cammino di conoscenza e donazione, amore, anche qui prima è passione, egocentrismo e poi fusione e apertura all’altro. Un cammino che disegna la crescita dell’io ma anche della coppia. La maternità è il proprio compimento che segna l’uomo nella sua grandezza – un piccolo creatore – ma anche il suo limite: per compiersi deve negarsi nella propria centralità, superarsi e farsi altro. E’ solo il miracolo della vita che per me diventa anche un imperativo morale, non necessariamente come maternità fisica. La maternità è anche immaginario e immaginario collettivo che ha disegnato in gran parte l’evoluzione della civiltà e che io credo troppo spesso sia stata ridotta all’essere donna. Ma la maternità trova solo un albergo nella donna e una prima nutrice, inutile per altro senza il seme maschile. Quello che io scrivo e descrivo nella fiaba allegorica, Un insolito colibrì, rovescia provocatoriamente l’immaginario tradizionale per riaffermarlo più profondamente. La maternità è donna quanto uomo ma è femminile. L’uomo in quanto sviluppa la propria essenza femminile, di ascolto, pazienza, accoglienza, guida, umiltà diventa materno. Nella mitologia atzeca anche se esiste la dea madre, il colibrì è un simbolo di fecondazione certamente ma alieno da qualsiasi simbolo fallico, aggressivo, dominante. E’ un maschile di accoglienza, “baciafiori” è detto e in tal senso la maternità diventa qualcosa di più grande della gravidanza, diventa l’espressione della pienezza della coppia che è la sola all’origine della vita, anche in provetta.”

Il confronto con il femminile nei fatti di Tunisi: perché una donna "sente" e un uomo osserva (o vive!)?
“Nell’avventura o disavventura tunisina, almeno così è stato per me l’inizio della rivoluzione, io mi sono trovata lontana dagli occhi ma vicina con il cuore. Non potevo far altro che sentire; l’altro viveva e osservava perché la rivoluzione in quei giorni era diventata la sua quotidianità. Al di là del contingente credo però che la domanda nasconda una ragione più profonda. Una donna è in grado di sentire, quindi purtroppo di soffrire ma anche di gioire per gli altri, anche se non sperimenta direttamente sulla propria pelle. Forse un uomo è più distratto. O forse dovrei dire che il femminile vive anche di immaginazione mentre il maschile ha bisogno di toccare dal vero per sentire. In quest’avventura in particolare ho sentito la vicinanza non solo del sentimento che lega due persone in una coppia ma anche quello di nutrice che lega un donna ad un figlio e c’è un figlio ovunque un uomo o una donna hanno bisogno di noi e della nostra protezione. In quei giorni avvertivo dall’altra parte del telefono la paura e la preoccupazione perché il cibo scarseggiava che è una paura ancestrale dell’uomo perché mette a repentaglio la sopravvivenza. D’altra parte quest’esperienza mi ha insegnato che sia l’uomo sia la donna hanno in loro stessi entrambi i principi (lo yin e lo yang) ché altrimenti sarebbero estranei e incommensurabili, invece c’è una piccola dose l’uno dell’altro in modo da riconoscersi. Dentro di me accanto alla nutrice, all’amante c’era l’elemento maschile: il coraggio della denuncia, la voglia di lottare e una lettera è diventata un pamphelet giornalistico.”

Nessun commento:

Posta un commento

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma
Ilaria Guidantoni insieme all'attore teatrale Giuseppe Bisogno, che ha curato le letture, e al musicista Edoardo Inglese, autore di una selezione di brani musicali

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata a Milano", libreria Milano Libri. Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, e Laura Silvia Battaglia, inviata esteri di Avvenire. Letture a cura dell'attore Michele Mariniello

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012
Ilaria Guidantoni ospite di RADIOLIVRES, con Vittorio Macioce, caporedattore de' Il Giornale, ed Edoardo Inglese,"musicante", in una serata di parole e musica

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo
L'autrice tra Lorenzo Veroli, il Segretario del Club e Chiara Ercolino

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012
Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, l'on. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani) e il giornalista tunisino Salah Methnani, inviato di Rainews24

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"
Marzia Messina, ideatrice del progetto e realizzatrice per "Prima che sia buio" della foto dell'autrice

Il fotografo di 365D Sham Hinchey

Il 29 agosto di 365D

Con Raffaella Fiorito, mia vicina di calendario

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Metti una sera d'estate, prima che sia buio...

"Prima che sia buio" incontra l'arte alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta

Ilaria Guidantoni e Barbara Paci

La scrittrice con i genitori

La scrittrice tra Daniela Argentero e Barbara Paci

La scrittrice tra gli amici

Leggendo "I giorni del gelsomino" con il pittore Agostino Rocco

Leggendo "Colibrì"

L'autrice con Agostino Rocco

A Jorio, dedicato a Pistoia, alla Toscana e a una città d'arte

Tra Firenze e Pistoia

Con il pittore Agostino Rocco tra parole e immagini