Il Chiasmo delle idee nasce come un piccolo laboratorio artigianale di pensiero con l'idea che la creatività è l'incontro di un viaggio interiore che attinge all'esterno.
lunedì 27 dicembre 2010
Prima che sia buio ospite sullo scaffale di LIbri oggi
Prima che sia buio di Ilaria Guidantoni, edito da Colosseo ed. , ospite per tutto dicembre e gennaio dello scaffale libri nella trasmissione televisiva cultura e informazione libraria ideata e condotta da ANDREA MENAGLIA, insieme a Maria Luisa D’Austria la donna che tradì Napoleone di Antonio Spinosa edito da Mondadori e I diari di Mussolini veri o presunti edito da Bompiani.
La trasmissione va in onda Su GOLD TV - Canale satellitare 856 (piattaforma Sky) e in contemporanea su GOLD TV e GOLD ITALIA digitale terrestre OGNI DOMENICA ore 19.30 e su Lazio tv IL GIOVEDI alle 22.30
I diari di Mussolini veri o presunti L'eredità di un ex partigiano recentemente deceduto che aveva partecipato all'arresto di Mussolini rivela una scoperta clamorosa: sei taccuini di più di trecento pagine ognuno, attribuibili al Duce e recanti una testimonianza autografa degli anni dal 1935 al 1942. Inizia così una delle vicende editoriali più appassionanti degli ultimi anni, che ruota attorno ai "Diari di Mussolini": la comunità scientifica e la stampa si sono divise sull'autenticità degli scritti, con illustri sostenitori a favore e contro. Se ancora dibattuta è l'attribuzione dei diari, è certo il loro valore e interesse storico e artistico: un documento inedito che racconta i retroscena degli anni che hanno segnato la storia moderna del nostro paese. Il primo volume è dedicato al 1939, anno dell'invasione tedesca in Polonia, scintilla della seconda guerra mondiale: i rapporti con Hitler, i contatti con Churchill e gli Alleati, le incertezze sull'ingresso in guerra, i commenti al vetriolo sui gerarchi fascisti, un diario quotidiano che descrive la personalità di uno statista, i suoi errori e le sue debolezze attraverso un testo di grande intensità.
Maria Luisa D’Austria la donna che tradì Napoleone di Antonio Spinosa
Più di tante altre grandi protagoniste della storia Maria Luisa d'Austria, figlia dell'imperatore Francesco I, moglie di Napoleone e infine duchessa di Parma e Piacenza, è una figura enigmatica di sovrana che visse molte esperienze e di cui non è facile cogliere, dietro la formalità dei resoconti d'epoca, la vera natura. In questa nuova biografia Antonio Spinosa, con la consueta sapienza del narratore di storia, ne rivela fortune e miserie, senza farsi tentare dall'agiografia ma senza dimenticare l'umana comprensione per una donna che fu più volte vittima della ragion di Stato. Al di là dei ritratti ufficiali, la futura sposa di Napoleone ci viene presentata come "una creatura puerile, timida, goffa, di orizzonti assai limitati". Una creatura che comunque raramente poté scegliere. Chiesta in moglie a diciannove anni, per motivi dinastici, da quello che per il suo Paese era stato il nemico più spietato, il 'nuovo Tamerlano', l''Anticristo', dovette piegarsi agli interessi dell'Impero asburgico; le sue nozze non furono benedette dal papa, che non aveva riconosciuto il divorzio di Napoleone da Giuseppina; il figlio, l''Aiglon', le fu sottratto fin dalla nascita, in ossequio al rigido protocollo di Corte; la caduta dell'imperiale marito travolse anche lei, che non ebbe il coraggio di serbar fede al proprio ruolo e abbandonò Napoleone, e il figlio di pochi anni, al loro destino. Questa donna, cui le apparenze attribuiscono una scarsa statura morale, si riscattò nelle nuove e più circoscritte vesti di Maria Luigia, passando dal trono più prestigioso d'Europa al minuscolo ducato italiano, e dall'eccelso e terribile consorte a due più premurosi mariti (e molti amanti). A Parma la sovrana è ancora oggi ricordata con affetto e ammirazione, per aver introdotto riforme, incoraggiato opere pubbliche, trasformato la città in una piccola 'Vienna italiana'; e inoltre per aver mostrato indulgenza, grazie anche ai consigli dei suoi ministri più preveggenti, nel giudicare i carbonari e le società segrete di ispirazione liberale. Alla sua morte, nel 1847, sulla scena italiana già operavano Carlo Alberto, Mazzini e Garibaldi. L''Empire' napoleonico era crollato, si apriva l'età moderna.
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