Il Chiasmo delle idee nasce come un piccolo laboratorio artigianale di pensiero con l'idea che la creatività è l'incontro di un viaggio interiore che attinge all'esterno.
lunedì 9 settembre 2013
Editoriaraba - Dal Festival della Letteratura di Mantova
Nadine Kaadan: i sogni, le paure, i bambini e la Siria di domani
Nadine Kaadan è la giovane illustratrice siriana invitata al Festival della Letteratura di Mantova di quest’anno, all’interno del quale animerà, oggi e domani insieme a Enrica Battista (Università di Venezia, Arabook), due laboratori per bambini dal titolo “Una città oltre la guerra”.
Kaadan, 28 anni, scrive e illustra libri per bambini da quando aveva 10 anni. Nata a Parigi, fino allo scorso anno ha vissuto in Siria e si è poi trasferita a Londra per proseguire gli studi (nella capitale britannica infatti frequenta un master in illustrazione), come ha raccontato a San Colombo sulle pagine del Corriere della Sera/Il club della lettura del 1° settembre scorso.
Il suo ultimo libro si chiama "Ghadan" (“Domani”, Box of Tales, 2013) e “parla di un ragazzino che vive tra le difficoltà e la confusione della guerra civile. Il libro è dedicato ai bambini siriani in questo periodo traumatico di ansia e paure”.
L’autrice ha anche spiegato perché secondo lei sia importante scrivere un libro rivolto ai bambini che parli loro della quotidianità della guerra: affrontare paura e ansia attraverso un libro dà loro conforto e aiuta a rispondere ad alcune delle domande sulla guerra civile.
Sebbene sia lontana dal suo Paese, la Siria è naturalmente la fonte principale della sua ispirazione e in particolare la capitale Damasco: “l’architettura della città vecchia, le fontane, i cortili, le piastrelle damascene, i profumi di rose e gelsomini e (i tanti gatti) che sono parte della città”.
Come Nadine, ci sono molti altri scrittori e intellettuali che negli ultimi mesi hanno dovuto lasciare la Siria, per motivi diversi: dai giovani editori di Bright Fingers costretti a rifugiarsi ad Amman, agli scrittori Samar Yazbek e Nihad Sirees, esiliati.
Ci sarà bisogno anche di loro, della loro capacità di immaginazione e della loro fantasia, quando sarà arrivato finalmente il momento di ricostruire una Siria nuova, unita, pacificata e proiettata verso il futuro.
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