giovedì 14 febbraio 2013

Globalist - Tunisi, quello che le donne sanno


Basma Khalfaoui, la vedova del leader dell'opposizione assassinato Belaid, continua a manifestare. E rappresenta la rivoluzione delle donne tunisine. 

di Patrizia Mancini
mercoledì 13 febbraio 2013

Basma Khalfaoui, vedova di Chokri Belaid, avvocata e militante dell'Association des femmes démocrates e della sinistra, è divenuta in questi giorni il simbolo della resistenza tunisina contro la violenza politica e il tradimento delle istanze rivoluzionarie. 
Il giorno stesso dell'omicidio del marito Besma era sull'Avenue Bourghiba e accompagnava l'ambulanza con la salma davanti al Ministero degli Interni. La sua immagine con il braccio alzato nel gesto della vittoria ha fatto il giro del mondo e rimarrà impressa per sempre nella memoria collettiva del popolo tunisino. Da due giorni Basma manifesta davanti alla sede dell'Assemblea Costituente per chiedere le dimissioni del governo la cui politica securitaria a senso unico ha in qualche modo lasciato spazio alla violenza in ambito politico che ha raggiunto il suo apice con l'assassinio di Chokri Belaid. E ieri Basma ha portato la sua solidarietà a un'altra vedova, la signora Lazar, moglie dell'agente di polizia morto in circostanze poco chiare durante i disordini registrati all'indomani dell'uccisione del leader marxista.
Ma l'avvenimento più straordinario di queste giornate tristi e turbolente è rappresentato senz'altro dalla partecipazione massiccia delle donne al corteo funebre e alla sepoltura di Belaid l'8 febbraio 2012. Infatti, contrariamente a quanto riportato da alcune autorevoli fonti giornalistiche italiane, come "La Repubblica", più della metà delle centinaia di migliaia di persone che hanno accompagnato la salma del militante assassinato era composta da donne che rappresentavano l'ala più combattiva e rumorosa della marcia verso il cimitero di Djallez, così come molto sovente era accaduto durante le manifestazioni contro Ben Alì. E, senza precedenti nella casistica del rito funebre musulmano, alla sepoltura e alla preghiera collettiva hanno partecipato Basma, sua figlia e la sorella di Chokri, in contrasto con la tradizione che vuole le donne assenti nel giorno dell'interramento (anche nel caso di decesso di una donna). A loro normalmente è permesso accedere alla tomba solo dalla giornata successiva ai funerali. A poco servirà probabilmente il "richiamo all'ordine" del Ministro degli Affari religiosi Nourredine Khadmi che ha condannato la presenza femminile all'esequie come deviazione dai precetti dell'Islam e al quale ha ben risposto Hamma Hammami, portavoce del Fronte Popolare, evidenziando la condanna selettiva del ministro che ben si è guardato, nel passato, dal criticare le distruzioni dei mausolei dei santi tunisini e la distruzione di copie del Corano in essi custoditi. 
Dunque una linea rossa è stata oltrepassata dalle donne in questi giorni. Non è stata la prima, certamente non sarà l'ultima. E' innegabile, infatti, come altre azioni femminili abbiano segnato le vicende post-rivoluzionarie e introdotto elementi di speranza e di sana contraddizione nelle dinamiche sociali. Il 13 agosto 2012, in pieno periodo di Ramadan, un'enorme manifestazione nella capitale ha contestato e fatto ritirare una proposta di Nahdha di introdurre nella nuova costituzione il concetto di complementarietà della donna nei confronti dell'uomo, emanazione di una lettura letterale del Corano. E ancora: lo squallido episodio della giovane violentata da due poliziotti alla periferia di Tunisi e inizialmente accusata di "oltraggio al pudore" perché sorpresa in auto con il fidanzato, ha mobilitato migliaia di donne e ha portato al ritiro delle assurde accuse nei suoi confronti e all'incarcerazione dei due violentatori. La giovane ha avuto anche il coraggio di apparire, a volto coperto, in una trasmissione televisiva in cui ha narrato la sua vicenda: una prima assoluta nella storia della televisione nazionale. 
Non è un caso poi che sia stata una giovane universitaria, Khaoula Rchidi, l'unica ad aver avuto il coraggio di affrontare un fondamentalista che aveva sostituito la bandiera tunisina con il drappo nero salafita sul tetto dell'Università della Manouba.
E davanti ai tribunali militari sono sempre loro in maggioranza, madri, mogli e sorelle delle vittime della rivoluzione che ormai da quasi due anni reclamano giustizia e verità per i loro cari. Come Fatma, la madre di Ahmed, freddato a Tunisi nel gennaio 2011 da un cecchino, la quale ha chiesto pubblicamente al presidente della Repubblica Moncef Marzouki di togliersi dal bavero della giacca la medaglietta con l'immagine di suo figlio, poiché ancora a oggi il governo non è stato in grado di dare risposte su quell'uccisione. Come non citare l'ostinazione delle madri dei ragazzi dispersi all'indomani della loro fortunosa partenza per Lampedusa e dei quali si è persa ogni traccia su entrambe le sponde? Ottenuto il confronto delle impronte tra governo italiano e tunisino, ancora non si rassegnano e chiedono conto sia della sorte dei loro figli che delle politiche migratorie dei due paesi. E continuano a manifestare e a chiedere "Dove sono i nostri figli?".
La Tunisia sta attraversando il momento più difficile del periodo post rivoluzionario e il suo superamento dipende da tutti, governo e opposizioni. E l'esempio di Basma Khalfaoui deve dare un nuovo coraggio, una nuova spinta, un nuovo impulso a tutti i tunisini. Le donne, loro, già lo sanno. 

Nessun commento:

Posta un commento

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", 16 maggio 2012, libreria N'Importe Quoi, Roma
Ilaria Guidantoni insieme all'attore teatrale Giuseppe Bisogno, che ha curato le letture, e al musicista Edoardo Inglese, autore di una selezione di brani musicali

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012

"Tunisi, taxi di sola andata" a Milano, 19 aprile 2012
Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata a Milano", libreria Milano Libri. Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, e Laura Silvia Battaglia, inviata esteri di Avvenire. Letture a cura dell'attore Michele Mariniello

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata", libreria N'Importe Quoi di Roma, 13 aprile 2012
Ilaria Guidantoni ospite di RADIOLIVRES, con Vittorio Macioce, caporedattore de' Il Giornale, ed Edoardo Inglese,"musicante", in una serata di parole e musica

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso il Rotary Club di Marina di Massa, 29 marzo
L'autrice tra Lorenzo Veroli, il Segretario del Club e Chiara Ercolino

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione di "Tunisi, taxi di sola andata" presso la libreria Griot di Roma, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012

Presentazione "Tunisi, taxi di sola andata", Roma, Sala stampa Camera dei Deputati, 28 marzo 2012
Insieme all'autrice, Ilaria Guidantoni, l'on. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani) e il giornalista tunisino Salah Methnani, inviato di Rainews24

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"

Giovedi 1° marzo 2012, alla Centrale Montemartini di Roma, dalle ore 18.30 presentazione di "365D"
Marzia Messina, ideatrice del progetto e realizzatrice per "Prima che sia buio" della foto dell'autrice

Il fotografo di 365D Sham Hinchey

Il 29 agosto di 365D

Con Raffaella Fiorito, mia vicina di calendario

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Presentazione di "Prima che sia Buio", Galleria d'arte Barbara Paci, Pietrasanta, 16 Luglio 2011

Metti una sera d'estate, prima che sia buio...

"Prima che sia buio" incontra l'arte alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta

Ilaria Guidantoni e Barbara Paci

La scrittrice con i genitori

La scrittrice tra Daniela Argentero e Barbara Paci

La scrittrice tra gli amici

Leggendo "I giorni del gelsomino" con il pittore Agostino Rocco

Leggendo "Colibrì"

L'autrice con Agostino Rocco

A Jorio, dedicato a Pistoia, alla Toscana e a una città d'arte

Tra Firenze e Pistoia

Con il pittore Agostino Rocco tra parole e immagini