“Una città che scrive” Il 2018 apre alla dislessia
Scritto da Ilaria Guidantoni Lunedì, 06 Novembre 2017
Il Concorso letterario “Una città che scrive” si arricchisce nella seconda edizione del 2018 di una sezione dedicata alla dislessia. L’idea è una coincidenza fortunata: la vittoria di un ragazzo dislessico che ha concorso. Da qui la convinzione che la scrittura sia terapeutica, come molte attività creative e possa giovare a chiunque di noi perché non esiste forse uno standard di normalità e i ragazzi dislessici e con altri problemi scolastici che sembrano insormontabili dimostrano grandi doti di creatività.

Con Giovanni Nappi - fondatore del Premio Letterario “Una città che scrive” - la madre di un ragazzo dislessico, disortografico e con un disturbo attentivo, vincitore di un concorso letterario, Gabriella Schiavone, ha creato per l'edizione 2018 del concorso, la seconda, un’intera sezione dedicata a “Dislessia e dintorni”, non riservata però strettamente ai dislessici. Niente ghetti e barriere protettive, neppure al contrario. Il Concorso vuole promuovere la creatività e la scrittura in particolare come potenzialità della persona che spesso si rivelano utili per problemi e difficoltà l’individuo vive in una quotidianità ritmata secondo parametri fissati dall’esterno. Non è un caso che la copertina dell’antologia che raccoglierà la pubblicazione delle poesie e dei racconti premiati è un disegno ad acquerello su plexiglas realizzato da Samuele Gamba (pittore dislessico) X: “Un quartiere che scrive. Si è ammalato, di cultura e ha influenzato tutta la città”.
Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/news-
Vorrei gentilmente sapere come si fa a scrivere le proprie poesie nel Chiasma
RispondiElimina